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CONFUCIO
(Kong fuzi ossia maestro Kong, 551 a.C.
- 479 a.C.). Filosofo e uomo di stato cinese. Di famiglia nobile,
ma decaduta, dello Shandong, come il padre svolse mansioni di funzionario
di medio livello nel piccolo principato di Lu e solo nella piena maturità
raggiunse cariche pubbliche di rilievo. Lasciato Lu nel 496 a.C. fu per
molti anni consigliere politico presso varie corti in un'epoca in cui
la Cina era lacerata da conflitti interni, sfociati poi nel periodo detto
degli stati combattenti (453-222 a.C.). Tornato a Lu intorno al 483 a.C.,
Confucio passò gli ultimi anni esponendo oralmente il proprio pensiero
ai numerosi discepoli della "scuola" da lui fondata e ponendo mano al
riordino dei testi classici tramandati dall'antichità: in particolare,
lo Shujing (documenti), lo Shijing (odi), lo Yuejing
(musica), il Liji (riti). Compose inoltre il Chunqiu (Annali
di Lu) e il commento analitico del Yijing (libro dei mutamenti).
Pensatore laico, alieno dalle speculazioni metafisiche e religiose, Confucio
pose al centro del suo pensiero il recupero dei valori tradizionali della
struttura gerarchica della famiglia e della società, espressi in
una serie di norme di comportamento (li) e di virtù (come
per esempio ren, la benevolenza, e xiao, la pietà
filiale). Il rispetto delle gerarchie e la retta osservanza dei valori
etici da parte di ciascuno, ma in particolare di coloro che hanno una
specifica responsabilità pubblica (Junzhi), avrebbero consentito
di ritrovare, per l'intera società umana, la via (dao) dei
principi basilari dell'universo, ricreandone l'armonia sociale. Escluso
il testo della musica, che andò presto perduto, i Cinque classici
confuciani divennero la base culturale indispensabile per la formazione
di ogni letterato e funzionario in Cina sino alla caduta dell'impero nel
1911. Sia i testi classici sia i discorsi e gli aforismi politici, raccolti
dopo la sua morte nel Lunyu (Dialoghi), possono essere fatti risalire
con certezza a Confucio solo per una minima parte, avendo incorporato
numerose varianti e rielaborazioni successive, mentre poco influì,
nel burrascoso periodo di allora, il forte richiamo morale del maestro.
Tuttavia la sua dottrina, ripresa e sviluppata, tra gli altri, da Mengzi
(confucianesimo) due secoli dopo, confluì
in un corpus di pensiero etico-politico che influenzò in
maniera radicale, negli oltre venti secoli successivi, la storia della
Cina e delle sue istituzioni. Di tale dottrina, quando fu espressione
di un ordine politico consolidato, vennero più spesso accentuati
gli aspetti rigorosamente gerarchici dell'ordinamento sociale e la componente
conservatrice. Fu quindi utilizzata come base ideologica da politiche
restauratrici o reazionarie anche in tempi moderni, non solo in Cina,
ma nei paesi che più avevano risentito dell'influenza sinica (neoconfucianesimo).
Non mancarono tuttavia versioni che ne svilupparono gli aspetti positivi
dell'armonia umana, della giustizia e del reciproco rispetto. Confucio
entrò a far parte dei personaggi storici di altissimo rilievo cui
si tributava, nella tradizione cinese, un rituale di culto. Questa prassi,
assai diffusa anche a livello popolare, in sintonia con il culto degli
antenati familiari, indusse alcuni europei dei secoli scorsi a parlare,
in modo del tutto erroneo, di "religione confuciana".
C. Zanier
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